I detrattori della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) accusano la disciplina di essere uno strumento di manipolazione, conferendogli una carica morale alquanto negativa. E’ davvero così? La PNL serve solo a manipolare il prossimo?

Se ci si ferma alla superficie, effettivamente la PNL si presta a questa accusa. D’altronde, per stessa ammissione di chi la pratica una delle possibili applicazioni è rappresentata proprio dalla vendita, sia questa di prodotti o di idee.

Per svincolare la PNL dalle accuse di immoralità, è necessario fare qualche considerazione. E’ necessario, nello specifico, comprendere la natura duplice della Programmazione Neuro Linguistica. La disciplina agisce infatti su due livelli. Il primo consiste nella dimensione interiore. Le tecniche PNL aiutano l’individuo a sviluppare un rapporto sereno con se stesso, a risolvere alcune fobie, a correggere i difetti comportamentali che hanno essenzialmente un origine psicologica. In questa prospettiva, la PNL recupera le sue origini (California, anni 70), che la vedono appunto come una costola più concreta della psicologia. Il secondo livello, invece, è prettamente esterno e di traduce in quell’insieme di tecniche che consentono a individuo di “conquistare” prossimo, di convincerlo, di trasformarlo in alleato e così via.

Il motivo per il quale la PNL non può essere tacciata di immoralità sta proprio nell’interazione tra questi due livelli. La verità è che la PNL “interna” e la PNL “esterna” sono una cosa sola. E’ improprio persino dire che sono le due facce della stessa medaglia. Sono infatti una sola faccia, magari vista da due angolazioni diverse. In un certo senso si può affermare che il secondo livello esiste perché esiste il primo, e viceversa.

Una volta diventati consapevoli di ciò, si comprende il perché la PNL non è solo uno strumento di manipolazione. Agisce in contesti troppo profondi e particolari per essere ridotta a un insieme di tecniche da piazzisti o da illusionisti.

Anche quando si utilizza la PNL per vendere, l’individuo sta compiendo un percorso che è ben lungi da essere immorale. Si avvicina all’universo spirituale dell’interlocutore, comprende la sua mappa cognitiva, la fa sua e inizia a interagire con lui, con se stesso e con il prossimo utilizzando quella stessa mappa cognitiva. Insomma, si entra in totale sintonia con l’interlocutore. Solo così, solo vivendo ciò che vive lui, è possibile vendere qualche cosa. Insomma, la vendita – secondo i detrattori, il prodotto della manipolazione, non sarebbe altro che una sorta di effetto collaterale. Il centro, e quindi la ragione d’essere della PNL, va rintracciato altrove.