Nell’immaginario collettivo, i concetti di marketing e di comunicazione tendono a sovrapporsi, fino a diventare sinonimi. E’ un procedimento sbagliato, che sicuramente deriva dall’assenza di queste due materie dai programmi scolastici. Per comprendere la reale differenza, o come minimo apprendere qualche definizione, è necessario frequentare università specifiche. E in alcuni casi, e soprattutto in alcuni atenei, una opportuna distinzione non viene nemmeno fatta. In certuni corsi di laurea incentrati sulla comunicazione mancano, per esempio, le discipline del marketing. Sicché, pur in un contesto in cui la comunicazione viene sviscerata in ogni sua declinazione, lo studente, una volta laureato, si trova ancora in difficoltà a illustrare cosa sia realmente il marketing e cosa sia realmente la comunicazione.

I due concetti, da un punto di vista meramente tassonomico, non vanno messi sullo stesso piano. Ciò è dovuto a un fatto molto semplice: il concetto di comunicazione è in qualche modo contenuto nel concetto di marketing.

Per comprendere pienamente questa affermazione è necessario definire, anche brevemente, cos’è il marketing. Per marketing si intende quell’insieme di tecniche che consente a una qualsiasi realtà operante in un contesto socio-economico, di raggiungere i suoi obiettivi. Questi possono essere sia di vendita, dunque quantitative, che di immagine, dunque qualitativi. L’affermazione secondo cui il marketing “serve per vendere” è quindi falsa, o per lo meno riduttiva.

Ora, per raggiungere gli obiettivi, chi si occupa di marketing ha a disposizioni varie “leve”, che possono essere riassunte, non senza un certo sforzo di semplificazione, dalle celebri “4p”.

Prodotto. E’ necessario che il prodotto venga pensato non solo in termini di caratteristiche tecniche o di design, ma anche in base al concept, ossia al significato che dovrebbe avere per i consumatori o al bisogno che intendono soddisfare.

Piazza. Il marketer deve decidere dove vendere il prodotto, dove esporlo e quindi i punti di contatto tra il consumatore e il prodotto stesso. Per farla semplice, se abbiamo una merendina, è necessario capire in quali punti vendita assegnarla.

Prezzo. E’ una questione importante. In base al prezzo il prodotto viene visto diversamente (un prezzo basso non è certo sinonimo di qualità), viene assegnato a uno specifico target (in questo caso diviso principalmente per disponibilità finanziaria), produce risultati di vendita totalmente diversi.

Promozione. Ecco il nodo cruciale. Con questa leva il marketing cerca di far conoscere il prodotto, di promuoverne le caratteristiche o, semplicemente, di diffondere una data percezione su di esso in seno al target.

Ecco qual è il punto della questione. La comunicazione può essere definita come una “sotto-leva” della leva “promozione”. Il loro legame è questo. Ciò non vuol dire che sia meno importante, anzi. Molto banalmente, assolve a una funzione specifica, particolare, che niente ha a che fare con quelle assolte dalle altre “tre pì”. Una cosa è comunicare, magari con l’advertising, è una cosa è scegliere i canali distributivi, il prezzo, etc.