Le differenze tra giornalismo cartaceo e giornalismo online sono tantissime e la maggior parte delle quali sono sotto gli occhi di tutti. Il dibattito in genere verte sui contenuti, sui modelli di business etc. Eppure, esiste un elemento di divergenza importante e molto interessante che riguarda la forma, intesa come scrittura (non come estetica). La verità è che scrivere articoli per un giornale di carta non è diverso da scrivere per uno spazio online.

Alla fine, è tutta una questione di piramidi.

Le piramidi di Egitto non c’entrano nulla, ovviamente. Per “piramide” si intende il modello che tutte le scuole di giornalismo insegnano e che da che mondo e mondo ispira i giornalisti della carta stampata. Un modello che è stato messo in discussione dal giornalismo online e che, quasi senza colpo ferire, è stato sostituito da un modo di scrivere alternativo (se si parla di scrittura sul web).

Il modello piramidale consiste nel prendere una notizia ed esporla seguendo un approccio che punta all’aggiunta progressiva di dettagli, fino ad arrivare alla composizione del fatto. In questo modo, si parte, in modo piuttosto lineare, dai dettagli o dagli antefatti, fino a svelare la notizia. Tutti gli articoli di giornali, o almeno quelli che non seguono un approccio stravagante, sono scritti in questo modo. La notizia è alla fine. 

Su internet si è imposto in un modo tutto sommato abbastanza naturale un modello opposto, quello della “piramide rovesciata”. In breve, il testo inizia con la notizia, che viene esposta direttamente e in modo piuttosto secco. Poi, a seguire, si trovano i dettagli. E’ anche grazie a questo approccio che leggere su internet è in genere assai più veloce che leggere sui giornali.

Il modello a piramide rovesciata è un modello valido? Da un punto di vista logico, si è portati a pensare che la notizia sia un qualcosa che vada composto, una meta da raggiungere. Questo è generalmente vero, ma non quando si parla su internet. La verità è che il modello a piramide rovesciata è coerente rispetto a una “consuetudine” cognitiva che, non si sa per quale motivo, accomuna tutti gli essere umani.

Un individuo, quando ha davanti un testo su carta, legge da sinistra verso destra, un rigo dopo l’altro. Quello stesso individuo, quando ha di fronte un testo su uno schermo di computer o di cellulare, tende a passare da un rigo all’altro con velocità, anche se non ne completa nemmeno uno. E, cosa ancora più strana, la porzione di rigo che legge tende a diminuire a mano a mano che scende con lo sguardo. Per questo motivo, è bene concentrare la notizia nella parte iniziale del testo.