E dopo il Job Act, ecco il Food Act. E’ una espressione volutamente eccessiva, ma che comunque è utile per dare un’idea del tenore che è stato conferito al programma di promozione della cucina italiana nel mondo, stilato in occasione del Secondo Forum della Cucina Italiana. A fare da sfondo, l’Expo di Milano. L’appuntamento ha fornito l’occasione per fare il punto della situazione e per redigere una strategia a metà tra il culinario e il politico. Un solo obiettivo: fare del “food italico” un asset fondamentale, un volano di crescita.

Hanno presenziato vari ministri: Dario Franceschini (Beni Culturali), Maurizio Martina (Politiche Agricole), Stefania Giannini (Istruzioni) e, tra gli altri, gli chef Cannavacciuolo e Cracco, volti noti del programma MasterChef.

Dall’assemblea è uscito un documento molto significativo, un vero e proprio piano di azione, diviso in dieci punti. Ecco un breve riassunto.

Utilizzo di testimonial culinari. La cucina italiana verrà promossa a livello internazionale attraverso la partecipazione di personaggi famosi in ambito food. Il pensiero va proprio ai cuochi di Masterchef.

Valorizzazione della dieta mediterranea. La dieta mediterranea verrà comunicata con un approccio particolare, con lo scopo di diffondere una percezione positiva, improntata sui valori del gusto e della genuinità.

Implementazione della leva distributiva. Per far conoscere il Made in Italy è necessario creare la possibilità per tutti di fruire i prodotti italiani. Come? Pianificando attentamente, e in modo capillare, la distribuzione.

Investimenti alle accademie di cucina. La formazione dei giovani cuochi riceverà un trattamento di favore, soprattutto economico.

Modifica della politica sugli stage. Gli stage “culinari” verranno rivisti, soprattutto per quanto riguarda il tetto al numero dei tirocinanti. A fare da apripista, il Job Act (quello vero) e il programma Garanzia Giovani.

Sostegno all’aggregazione delle piccole imprese della filiera alimentare. Lo Stato promuoverà un piano di aiuti finanziari allo scopo di sostenere le piccole imprese nel processo di aggregazione. Lo scopo è quello di creare realtà più grandi, in grado di competere a livello globale.

Sostegno al credito per gli imprenditori. Chi vorrà aprire una attività di ristorazione usufruirà di un fondo speciale. Le caratteristiche e le condizioni sono ancora tutte da decidere.

Sostegno al turismo alimentare. Il turismo verrà promosso facendo leva sull’elemento enogastronomico, particolarmente presente in ogni zona d’Italia.

Introduzione di certificazioni per la cucina di alta qualità. Il documento non si è espresso in modo approfondito su questo punto. L’obiettivo è certificare la qualità attraverso operazione incentrate sulla visibilità.

Sostegno dell’identità culinaria italiana. Questo punto suggerisce la redazione di un programma di educazione, da realizzare nelle scuole, che renda consapevoli i ragazzi del patrimonio enogastronomico dell’Italia.