A tutti voi sarà capitato di parlare in pubblico. E a tutti voi sarà probabilmente capitato di riflettere sul modo in cui sia possibile catturare l’attenzione dei nostri auditori e, possibilmente, mantenerla su livelli soddisfacenti fino alla fine del nostro discorso. Ma in che modo procedere? Come riuscire in questo obiettivo piuttosto arduo?

Le tecniche di comunicazione per il public speaking sono numerose, e di seguito vogliamo introdurvi alcuni semplici “trucchi” che potreste replicare nella vita di tutti i giorni.

Come catturare l’attenzione

Per catturare l’attenzione e stimolare la capacità di ricezione del destinatario, può essere utile inviare messaggi anticipatori. Ad esempio, si può precedere il messaggio primario con un’introduzione come “Sto per dirvi qualcosa di molto importante e vorrei la vostra attenzione”, o ancora fornire una visione di insieme (“Vi dico una cosa che ho notato…”) o anteporre clausole su come trattare l’argomento (“Non sono esperto ma…”).

Altri comuni trucchi puntano ad attribuire un ruolo all’ascoltatore (“Tu che conosci bene…”), o esplicitare il bisogno di essere ascoltati (“Ho bisogno di parlare per chiarirmi…”), o ancora negoziare la tipologia di ascolto (“Vi va di ascoltarmi senza…”).

Come mantenere l’attenzione

Catturare l’attenzione, purtroppo, non è sufficiente. È infatti importante cercare di mantenere attivo chi ci ascolta per assicurarsi che i nostri messaggi siano recepiti. Per far ciò bisogna prestare molto impegno al governo dei fattori ambientali, come il suono, il rumore, la comodità nella sistemazione fisica dell’ascoltatore, la temperatura dell’ambiente, e così via.

Attenzione dovrà essere naturalmente riposta anche in ciò che diciamo. Cerchiamo di proporre contenuti essenziali, efficaci, nuovi, concisi, e di trasmettere il tutto con un senso di piacevolezza e di pragmaticità. Evitate inoltre di parlare come se davanti a voi non ci fosse nessuno: prestate dunque attenzione nei confronti dell’ascoltatore, e osservate e calibrate i suoi feedback.

Come più volte abbiamo ricordato sul nostro blog, abbiate cura sulla comunicazione non verbale, gestendo al meglio espressioni vocali e gestuali, proprietà di linguaggio, scorrevolezza dell’eloquio, competenza linguistica, e altro ancora.

Siate inoltre pronti a cambiare tono o linguaggio, a seconda dell’andamento del vostro discorso. In altri termini, cercate di comprendere se l’altro è o meno ricettivo, e se necessita di qualche variazione per tornare ad essere tale. Un’abilità che spesso si acquista solamente con il tempo, ma con la quale vi consigliamo fin da subito di impratichirvi.