Davide Pozzi, con il suo blog “Il Tagliaerbe“, si è imposto come uno dei più grandi esperti del web marketing in Italia. Di lui si apprezza, oltre il profondo bagaglio di competenze, l’abilità di cogliere il nocciolo delle questione che riguardano il web e la capacità di offrire una visione sempre originale della materia. Una capacità che ha dimostrato in uno dei suoi recenti post, nel quale – un po’ ironicamente – ha descritto i tre approcci che contraddistinguono il web marketing in Italia. Tre approcci che corrispondono a tre modi di intendere la professione.

Il professionista alla “Ponzio Pilato”. Purtroppo, buona parte dei SEO italiani fa parte di questa categoria. Il loro scopo è semplicemente quello di fare il compitino, sforzandosi il meno possibile. Sono riconoscibili dall’abitudine di dire sempre sì al cliente, di delegare a questi la maggior parte della parte strategica. In breve, utilizzano solo le keyword che il cliente vuole che si utilizzino, senza apportare nulla di proprio, senza aggiungere niente. Sono dei meri esecutori. Il risultato è che non si genera traffico, ben che meno traffico di qualità. Il danno provocato riguarda tutta la categoria: il cliente si convince che il web marketing e nello specifico il Seo non servano a nulla. Una percezione pericolosa, e che è ancora troppo diffusa.

Il professionista “che tira a campare”. Il web marketer che lavora con questo approccio punta alla sufficienza. Anche lui fa il suo compitino, ma almeno prende in mano la situazione. Fa tutto ciò che un SEO dovrebbe fare, almeno dal punto di vista tecnico. Il risultato è sempre discreto, nel senso che probabilmente traffico e conversione vengono raddoppiati. Il cliente è soddisfatto. Il problema è che il progresso della disciplina si arresta, perché non si fa altro che perpetrare le tecniche di sempre.

Il professionista a “360 gradi”. E’ colui che cerca di creare contenuti in grado di non piacere solo a Google, ma anche e soprattutto al cliente. E’ colui che punta alla conversione più che al traffico, ma utilizzando tecniche con il Seo non hanno nulla a che fare. Ovviamente, a fare da sfondo c’è un solido impianto Seo, ma la questione non finisce qui. L’intenzione di puntare alla conversione si concretizza nella scelta di contenuti in grado di spingere – magari in BTL – il cliente a rispondere alla call-to-action, ma questo approccio pervade anche web-design e la link-building.