Il Personal Branding può essere definito come un’insieme di tattiche che hanno lo scopo di accrescere la visibilità di un individuo, in un’ottica che vede quest’ultimo trasformarsi – con le dovute proporzioni – in un vero e proprio oggetto di marketing. L’individuo, in quanto oggetto di marketing, è sottoposto alle dinamiche tipiche della disciplina e, in particolare, del Brand Management.

Ognuno può fare Personal Branding. Ciò non vuol dire, però, che sia facile. Anche perché in situazioni del genere mantenere il giusto distacco e la giusta obiettività non è un gioco da ragazzi. Ecco qualche consiglio utile.

Siate paranoici. Il termine paranoia, in questo contesto, non va inteso in senso patologico bensì in senso narrativo. La “paranoia” è infatti uno dei principi che domina la narrativa. Consiste, in particolare, nell’assegnare a qualsiasi dettaglio un ruolo nella composizione della storia. In un romanzo, tutti i particolari hanno un senso, portano a un obiettivo. Analogamente, quando si pratica il Personal Branding, qualsiasi cosa venga scritta o postata in un profilo social o in rete deve trasmettere un messaggio, e questo messaggio deve essere coerente con l’impianto generale. Insomma, non va lasciato niente al caso.

Siate costanti. Un brand o un prodotto sopravvive nel mercato solo se riesce a mantenere costante un posizionamento nella mente del suo pubblico. Lo stesso vale per l’individuo oggetto di Personal Branding. Affinché l’individuo diventi brand, e tale brand faccia colpo sul target di riferimento (es. un’azienda), è necessario mantenere sempre aperto il canale comunicativo. Nella pratica, ciò si traduce nell’immissione costante e regolare di messaggi. Se il soggetto ha un profilo social, deve postare spesso. Se ha un blog, deve scrivere spesso. Se ha intrapreso la strada della presenza nelle community, deve commentare spesso e così via.

Siate professionali e creativi. I due termini sembrano sposarsi male, soprattutto se accostati l’uno all’altro. E invece alternare i due approcci è necessario. Il Personal Branding, dal momento che viene praticato soprattutto a fini lavorativi, non può prescindere da un approccio professionale. E’ anche vero, però, che è necessario emergere nella massa. Dunque è bene proporsi con uno stile unico, riconoscibile. Sta alla creatività del soggetto decidere come. Molto spesso, basta anche una frase o poche parole a fine post (un po’ come fanno i blogger).

Mantenete le promesse. Praticare del buon Personal Branding vuol dire essere sinceri. Essere sinceri vuol dire mantenere le promesse. Così come un prodotto deve realizzare ciò che promette e non sconfinare nella pubblicità ingannevole, un individuo non può spacciarci per quello che non è. Non è solo marketing: è buon senso.