L’immagine del neet qualche tempo fa era quella del ragazzo svogliato che passava – contento di oziare – le giornata sul divano o sul PC. Oggi, dopo anni di crisi, l’immagine del Neet ha assunto i contorni della disperazione e della tragedia sociale. I ragazzi che non studiano e non lavorano si trovano in questa condizione non per scelta o pigrizia, ma perché costretti dal contesto economico. Di questo passo il rischio è quello di perdere un’intera generazione.

Del pericolo che l’Italia sta correndo è consapevole il Governo, che qualche tempo fa ha varato il  programma Garanzia Giovani: una sorta di Ufficio di Collocamento potenziato, finalmente finanziato con denaro vero. Tra i servizi promessi da Garanzia Giovani c’è, oltre a quello della ricerca del lavoro, anche la formazione: stage o corsi sono due alternative altrettanto praticabili.

I primi riscontri, però, sono pessimi. Al di là dei numeri, ogni caso insufficienti, in alcune zone del Paese il programma sta funzionando male e sta creando disagio a che ne ha fatto parte. In alcuni contesti si sono verificati addirittura situazioni di sfruttamento, al limite del penale.

Ad esempio nel Lazio molti ragazzi non hanno ancora ricevuto gli stipendi dei loro stage attivati grazie a Garanzia Giovani. Emblematica la storia di Simone, che il tirocinio se l’è trovato addirittura da solo (in un Discount di Roma). A tutt’oggi non ha ricevuto un euro. La retribuzione, davvero misera (400 euro al mese), dovrebbe essere corrisposta dal programma, che però latita.

In Sicilia la bomba è esplosa in un altro fronte, quello della formazione. I problemi in questo caso non riguardano il denaro, ma la burocrazia. Garanzia Giovani è stato spacciato per una versione più moderna del vecchio Ufficio di Collocamento, snella e smart. Eppure è stata la burocrazia a causa l’ennesima ingiustizia. Un bando della Regione proclamato con l’ausilio di Garanzia Giovani ha visto l’esclusione indebita di 500 ragazzi che, pur avendo i requisiti, non sono stati inseriti in lista. I ragazzi hanno fatto ricorso al Tar e l’hanno vinto.

Per inciso, l’offerta prevede un corso di formazione-tirocinio a 500 euro al mese per sei mesi.

Nonostante questi problemi,  il Governo della Sicilia sta facendo buon viso a cattivo gioco. L’assessore al lavoro della Regione Bruno Caruso si è detto soddisfatto del progetto, soprattutto per la sua capacità di recuperare le fasce più escluse dal mondo del lavoro: i neet, appunto. Sempre se non vengono esclusi ingiustamente, è ovvio.

Non rimane che da chiedersi… Garanzia Giovani è veramente utile? Quali alternative hanno i giovani che vogliono entrare  a pieno titolo nel mondo del lavoro?