I software per creare le presentazioni potrebbero essere considerati delle commodity: uno vale l’altro. D’altronde, il comune denominatore è una certa facilità di utilizzo, una certa pulizia dell’interfaccia e così via. Eppure, a volte tra i software possono esistere alcune differenze importante di tool, oltre che di compatibilità. Sicuramente, i due programmi più diffusi per realizzare le presentazioni sono Power Point e Keynote.

La prima differenza balza subito all’occhio: la compatibilità. Power Point è compatibile con molte piattaforme, Keynote no. Questo è dovuto al fatto che il primo reca la firma di Microsoft, il secondo di Apple. E, si sa, l’azienda di Cupertino è tendenzialmente gelosa dei suoi gioielli e tutte le sue produzioni godono di un grado di compatibilità piuttosto basso.

Anche la seconda differenza è di tipo tecnico. Keynote ha una versione mobile, quindi per iPad e iPhone, ormai da molto tempo. I risultati non sono granché diversi, e ovviamente ciò gioca a favore del software della Apple. Anche Power Point ha una sua versione mobile, ma è ancora abbozzata, dal momento che è di recentissima creazione.

Ma cosa cambia dal punto di vista dei tool? C’è un qualche strumento in grado di far pendere l’ago della bilancia verso l’uno o l’altro software? La risposa è complicata, sebbene si possa affermare che i due programmi sono, almeno da questo punto di vista, molto simili. Probabilmente, il motivo di ciò risiede nel fatto che entrambi i programmi hanno una storia lunga alle spalle, e quindi sono il frutto di un lavoro di limatura molto approfondito. L’unica differenza, ma che certo non è grande a sufficienza da determinare una preferenza netta, sta negli elementi in tre dimensioni. Keynote ne offre qualcuno in più, come l’effetto di transizione “a cubo”, che è diventato praticamente un marchio di fabbrica.

Un’altra differenza riguarda la “tipografia”. Un ambito, questo, che per alcuni professionisti è molto importante, e che quindi potrebbe rappresentare un fattore determinante. Keynote ha una capacità tipografica superiore, parziale eredità della tendenza di Apple e mettere in primo piano questo elemento (come dimostra la storia stessa di Steve Jobs, che per la tipografia aveva un pallino sin dai tempi universitari).

Va detto comunque che anche Power Point offre tanto sul versante della grafica e della tipografia. La conclusione, insomma, è che tutte e due i software sono validi strumenti per realizzare le presentazioni. E’ il caso da dirlo, uno vale (quasi) l’altro.