Una delle novità più importane nell’ambito della formazione è rappresentato dai MOOC. Il termine, acronimo di Massive Open Online Course (in italiano Corso Aperto e Massivo Online), indica quei corsi, online e aperti a un pubblico molto vasto, pensati per la formazione a distanza. Il loro successo è dovuto alla capacità di soddisfare una specifica esigenza, ossia quella di accedere alla formazione anche se la distanza tra aspirante studente e sede della lezione è proibitiva. Un’esigenza che si è affacciata un po’ ovunque, anche in Italia, dove le difficoltà economiche e il giro di vite sul diritto allo studio hanno reso difficoltosa la frequentazione delle università.

Il merito del successo risiede anche nell’attività dei provider, che operano a livello globale, fornendo una basa infrastrutturale agli atenei di tutto il mondo.

Il provider più importante è Coursera. Proprio Cursera ha pubblicato uno studio circa la diffusione dei MOOC nel mondo, relativo agli anni 2014 e 2015 (fino al 31 luglio).

Il dato più importante è la crescita dei corsi dal punto di vista meramente quantitativo. Il loro numero, molto banalmente, sta aumentando esponenzialmente. Al 31 luglio 2015 si contavano 2.400 corsi attivi in tutto il mondo. Un anno prima erano “solo” 1.409, mentre l’anno precedente erano 453.

Un dato molto interessante, e che dà la cifra dell’importanza assunta dai MOOC, è il numero di università che ospitano i corsi online. Sono oltre 400 in tutti il mondo. La parte del leone è giocata ovviamente dagli Stati Uniti. Prendendo in esame la top 25 degli atenei Usa, si scopre che 25 offrono dei MOOC.

La capacità dei MOOC di abbracciare tutti gli ambiti del sapere è dimostrata invece da un altro dato, quello che illustra le percentuali relative a ogni singola disciplina rappresentata. Ebbene, le percentuali sono simili tra di loro. Si segnala una leggere predominanza delle materie umanistiche, dell’informatica, del marketing, e delle scienze in generale (rispettivamente 17, 16, 14 e 12%).

Una certa omogeneità riguarda anche la questione della lingua: l’80% dei corsi è in inglese. Un elemento positivo, questo, dal momento che contribuisce ad aumentare il potenziale target di ogni singolo corso. Da questo punto di vista, appare emblematico il dato sul numero degli studenti che, fino al 31 luglio 2015, hanno partecipato ai MOOC. Un numero incredibilmente alto, ma che può migliorare (e migliorerà di certo, almeno a giudicare dalle tendenze rilevate in questi anni). Sono 18 milioni gli studenti che si formano con i corsi online.