L’Instant Marketing è una tendenza degli ultimi tempi, valorizzata dalle possibilità del web. Grazie ai social è possibile comunicare in tempo reale, un’opportunità che alcuni riescono a sfruttare molto bene. Ci è riuscita Ceres, che non è certo nuova a iniziative non propriamente non convenzionali.

E in effetti utilizzare Silvio Berlusconi per promuovere una birra, o per meglio dire il brand di una birra, di convenzionale ha poco. Qualche mese fa, Ceres ha colto al balzo – come da tradizione per l’Instant Marketing – un evento che ha suscitato scalpore: l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel caso Ruby. Il visual è semplice, ma di impatto: un martelletto da giudice, una copy che recita “Allora la Ceres è analcolica”, un post che presenta l’immagine, “a proposito di assoluzioni”. Una case history che insegna molto, perché frutto di un lavoro impeccabile. Ecco perché.

cerese-berlusconi

Il post è Instant, ma Instant sul serio. E’ stato pubblicato a pochi minuti dalla comunicazione dell’assoluzione. Una tempestività lodevole, che dimostra prontezza di reazione, senza per questo mettere in secondo piano la qualità.

Il post è ironico. L’Instant Marketing è un’arma a doppio taglio. Il rischio è dare una impressione sbagliata, magari di “sciacallaggio”. Il pubblico potrebbe pensare che il brand cerca di farsi pubblicità a ogni costo, sacrificando il rispetto verso il prossimo e l’onestà intellettuale sull’altare del business. E’ bene quindi non prendersi sul serio, proprio come ha fatto Ceres. Tutto, dalla visual alla copy è ironico, anche perché scimmiotta una famosa espressione, “e Cicciolina è vergine”.

Il post è targhettizzato. Va bene cavalcare l’onda, va bene essere ironici, ma la stella polare deve essere sempre la targhettizzazione. Cucire messaggio, toni e modi sul target è essenziale. Ceres lo ha fatto. La faccenda potrebbe sembrare casuale, ma non lo è. Il target di Ceres è un target giovanile, anticonformista e, perché no, vagamente sinistroide. Insomma, adatto ad accogliere con piacere uno sfottò su Berlusconi.

Successivamente, Ceres ha confermato la sua abilità nell’Instant Marketing cavalcando l’onda di un altro fatto, per giunta più serioso: il ritardo dei lavoro nell’Expo. Si apprezzano alcuni operai intenti a brindare con della birra, sormontati da una copy: “Portiamo una birra a questi ragazzi. Hanno un mese di tempo per finire (non è uno scherzo)“. In questo caso, va detto, l’ironia era flebile ma non è stata una scelta cattiva: la questione all’epoca ha suscitato parecchia indignazione quindi il brand ha chiaramente evitato di esagerare. Non solo: ha integrato due anime del marketing su web: ha prodotto del buon Instant, ma l’ha accompagnato con un’azione social pura, come il lancio della pagina Facebook “Portiamo una birra a questi ragazzi”.

ceres-expo