Quando si struttura il proprio sito web, spesso ci si concentra in maniera estremamente ampia su logo, menu principale di navigazione e altri contenuti che apparentemente (e non solo!) possono rivestire un’importanza prioritaria.

In tal senso, è facile cercare di ricondurre una prima valutazione di massima su ciò che tutti i manuali di web design hanno tradizionalmente fornito come considerazione omogenea: inserire il logo e il nome del sito internet in alto a sinistra, alla consuetudine occidentale. Lo stesso vale per il menu di navigazione, che consigliamo di inserire completamente nell’area minima visibile del browser.

Molta importanza viene poi attribuita alla possibilità di integrare tutti i contenuti all’interno della “parte” di pagina che apparirà sullo schermo dell’utente, concentrando pertanto gli elementi di maggiore significatività e importanza informativa in quella zona “visibile” anche senza effettuare lo scrolling della pagina. Teorie ancora valide, si dirà, che tuttavia devono essere integrate anche con… quanto c’è un po’ più sotto.

In Italia – e non solo – il “footer” (il piè di pagina) ha un’importanza non solamente a titolo di integrazione informativa dei contenuti che vengono riportati più sopra, quanto anche di natura legale. Il legislatore obbliga infatti a inserire all’interno di un sito internet, in maniera chiara (e convenzionalmente oramai predisposta dedicando la parte estrema inferiore della home page, oltre ad altre sezioni di approfondimento), una serie di informazioni sulla natura della società / ditta e sulla sua attività.

All’interno del footer potrebbero dunque essere ricomprese alcune informazioni essenziali come la ragione sociale della società, la sua sede, l’indicazione dell’ufficio del Registro delle Imprese presso cui è iscritta (e il numero di iscrizione), il capitale sociale, alcuni status eventuali (socio unico, stato di liquidazione, e così via).

Naturalmente, il footer non deve essere interpretato come una sola area da destinare all’elaborazione di informazioni minime di natura legale. Il piè di pagina può infatti essere fruito per poter rilanciare alla privacy policy e/o al copyright, o ancora per fornire informazioni che possano favorire accessibilità e usabilità dello stesso sito, riepilogare una mappa dei contenuti, le informazioni di contatto, e ulteriormente inserire elementi di utilità come il pulsante scroll to top, i link ai social network e tanto altro ancora.

Nei prossimi giorni vedremo in che modo realizzare un footer che possa essere ottimizzante per il nostro sito. E voi che ne pensate? Quanta attenzione riponete nel footer? E soprattutto, che cosa inserite all’interno del piè di pagina?