A giudicare da alcuni spiacevoli episodi che occupano le cronache dei giornali, il turismo è un settore in disgrazia. Basti vedere in che stato è Pompei, uno dei siti archeologici più importanti del mondo, potenzialmente in grado di espandere l’economia (come minimo della zona) e invece è compromesso da una incuria generale. Eppure, casi a parte, il turismo in Italia è in forte ripresa. Anzi, è uscito dalla crisi. Non tutti i settori dell’economia possono vantare questo.

A certificarlo è l’ultimo studio di ManPower, colosso italiano del lavoro, al centro di polemiche per la gestione del progetto Garanzia Giovani, ma comunque capace di offrire al Paese un enorme contributo. Come, appunto, questa ricerca, giù di per sé in grado di introdurre una ventata di ottimismo, che fa bene non solo agli animi ma anche ai portafogli.

Lo studio in questione prende il nome di “Work in Tourism – Future Jobs Trends in the Tourism Industry” ed è stato realizzando secondo la formula del sondaggio. Sono stati interpellati molti imprenditori delle risorse umane proprio nel settore del turismo.

A presentare i dati, il 19 giugno 2015, è stato Stefano Scabbio, presidente Area Mediterraneo di ManPower Group, nel corso di una tavola rotonda che ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Stefano Pagani, responsabile Ufficio studi Ucina Genova; Paolo Doragrossa, General Manager di Melia Genova; Elena Lavezzi, Marketing Manager Uber; Michelangelo Ravagnan, Founder e Ceo di Antlos.

Il dato più importante è qualcosa più di una previsione. Si è scoperto, per esempio, che il 47% delle aziende interpellate assumerà personale entro la fine del 2015. Non si tratta di una stima, ma di una vera e propria dichiarazione di intenti, dal momenti che del campione fanno parte proprio i responsabili delle risorse umane.

Ed era ora, visto che il turismo, come ha ricordato lo stesso Stefano Scabbio, genera il 10,3% del Pil complessivo. E infatti, secondo Stefano Scabbia: “E’ un settore inoltre trainante per l’occupazione giovanile (i giovani sono oltre 50% delle risorse impiegate). Dall’industria dei viaggi, con agenti e tour operator, al settore alberghiero e della ristorazione, il settore offre infatti sempre numerose opportunità per i nostri giovani”.

Le questioni sul tavolo sono comunque tante, in primo luogo quella dell’aggregazione dei soggetti, necessaria se si intende risultare competitivi rispetto alle realtà più affermate di noi a livello turistico. Le meraviglie architettoniche, il patrimonio storico e le bellezze del paesaggio da sole non bastano. “Per valorizzare tutto questo, occorre lavorare sulla crescita dimensionale delle nostre imprese anche attraverso aggregazioni, sulla qualità e modernità dell’offerta non dando per scontato che il nostro patrimonio artistico sia sufficiente”