Twitter è un pianeta a parte. Diverso da Facebook, diverso da LinkedIn, che a suo tempo ha svezzato mezza Internet, diverso da qualsiasi altro social network in circolazione. Le sue particolarità, che sono tante e difficili da padroneggiare, ne impediscono spesso l’uso corretto quando di fronte al monitor, ansioso di tweettare e accumulare follower, c’è un principiante.

Ecco gli errori tipici di chi si approccia per la prima volta.

  1. Pensare di essere ignorati. Magari avete postato due, tre, dieci volte e nessuno vi ha risposto, nessuno vi ha retwittato. Parallelamente, nessun follower si aggiunto alla vostra già sparuta lista. Ebbene, sappiate che ciò ha un’importanza relativa. Su Twitter nessuno “calcola” nessuno, perché, come rilevano gli esperti, più che un social network è un news network. Fanno eccezione i vip, ma quella è un’altra storia. Ricordatevi, comunque: non siete su Facebook.
  2. Sostituire il vostro avatar nella speranza di suscitare interesse. Twitter è diverso (vedi sopra). Quindi a nessuno interesserà se avete cambiato o meno l’immagine del profilo. Anzi, rischiate di creare confusione. Il pilastro della web reputation sul social dei cinguettii è la costanza e la creazione di un’identità (in rete) solida e ben definita. L’avatar ha il solo scopo di identificarvi.
  3. Inserire hastag a “casaccio”. Sappiatelo: gli hashtag non hanno la funzione di rendere più piacevole quello che scrivete. Servono, semplicemente, a partecipare alle discussioni che hanno come argomento la parola che segue il famoso cancelletto. Non abusatene.
  4. Lamentarvi con un tweet del numero di caratteri a vostra disposizione. Avete scelto Twitter? Allora accettatene le regole. La particolarità di questo social è proprio l’obbligo della sintesi, che tra le altre cose apre le porte a dinamiche molto complesse. Lamentarvi proprio attraverso un tweet, poi, di certo non vi farà fare bella figura.
  5. Rubare i tweet senza retwittare. Non fatelo mai: è considerato una grave violazione “morale”, alla strenua di un furto di copyright. Ne va inoltre della vostra reputazione online: essere scoperti è veramente facile. Ovviamente retwittate a volontà, che fa sempre piacere.
  6. Lamentarsi pubblicamente del fatto che nessuno, o pochi, retwittino o commentino i nostri tweet. Vedi punto uno. E’ normale essere ignorati, ma questo non vuol dire che non veniamo letti. Il rischio per i principianti, appunto, è lamentarsene pubblicamente. Il rischio è quello di fare la figura dell’esibizionista che cerca, molto infantilmente, attenzioni.
  7. Modificare in continuazione la home. Certo, è facile personalizzare dal punto di vista estetico il proprio spazio, ma anche in questo caso vale il discorso dell’avatar. Scegliete cosa volete essere una sola volta, create a partire da questo la vostra identità e fermatevi lì.