La Seo rappresenta un argomento in grado di accendere gli animi. Sulla sua importanza nessuno ha dubbi, ma è questo probabilmente l’unico punto in grado di mettere d’accordo tutti. Esiste infatti un vario dibattito su quali siano le regole migliori, le vere regole in grado – se rispettate – di garantire un buon posizionamento. A una semplice osservazione però sorge un problema: i siti ben posizionati non hanno in comune un determinato approccio alla Seo, ma ognuno presenta evidenze diverse, diversi modi di intendere la Search Online Optimization.

Fa capolino quindi il dubbio che, in verità, non esista un bagaglio di regole valide per tutti i siti. Dunque… E’ tutto deciso da caso? Ovviamente no, ed è proprio questo il motivo per cui il “mondo del Seo” è più complesso di quanto si possa immaginare.

La verità è una sola: non contano tanto le regole del Seo quanto piuttosto il rispetto verso se stessi. Può sembrare un concetto bizzarro, se applicato un sito, ma è perfettamente logico. Se escludiamo alcuni elementi necessari – e compresi da tempo da chi scrive su internet – l’unico comandamento veramente necessario è mantenere una certa coerenza. Coerenza di stili, coerenza di lunguaggi, coerenza di target. Sembra proprio che Google “apprezzi”, o meglio che l’algoritmo prenda molto in considerazione, quei siti che hanno trovato una propria strada e perseverano in quella.

A questo punto è lecito affermare che una regole vale l’altra, quando si parla di Seo, purché si segua sempre lo stesso approccio.

Questa affermazione è senz’altro vera, ma presenta due postille. Si tratta di due elementi che rappresentano davvero il punto in cui devono convergere tutti i siti, non importano quanto diversi siano da ogni altro punto di vista. Questi elementi sono la qualità e la responsività.

Content is the king. E’ una frase idiomatica, pensata proprio in ambito Seo, che sta avendo molto successo. La ragione della sua popolarità risiede è in un fatto: è vera. Chi scrive su internet può utilizzare un approccio orientato al Seo, può votare tutto ciò che pubblica alla Search Engine Optimization, ma senza la qualità dei contenuti non va da nessuna parte. Se fino a qualche anno fa la qualità era un plus, un elemento facoltativo, oggi – con l’avvento del search semantico – è diventato un imperativo. In primo luogo perché l’algoritmo sta diventando sempre più capace di discernere l’alta qualità dalla bassa qualità, e in secondo luogo perché l’utente finale vuole leggere contenuti fatti bene e interessanti. E alla fine, ciò è inevitabile, la quantità di visite determina il posizionamento.

Responsività. Un numero sempre maggiore di utenti utilizza i device mobili, smartphone e tablet, per navigare su internet. Google ha deciso di porgere il fianco a questa evoluzione e ha adattato l’algoritmo. I siti che mal si adattano agli “schermi piccoli” rischiano di soccombere. E’ una verità. Dunque, occorre rimboccarsi le maniche e rendere responsive i propri contenuti.