Già nel 2012 Google ha intrapreso un percorso di cambiamento per ciò che riguarda l’universo search. In linea di massima, l’obiettivo è quello di passare dalla dimensione quantitative alla dimensione qualitativa. Si punta, insomma, a costruire un motore di ricerca che comprenda e interpreti. Questo punto di svolta ha portato concretamente a modifiche importanti nell’algoritmo e al declino di alcune tecniche Seo (come il keyword stuffing).

Questo percorso dovrebbe raggiungere una fase importante nel 2015. Le conseguenze saranno consistenti, a tal punto che il think tank Quiscksprout parla di uno scontro tra old Seo e new Seo. Ecco cosa ci aspetta quest’anno.

Approccio mentale. Secondo Quicksprout la old Seo è basata sull’utilizzo di una singola keyword e sulla centralità del page rank. La new Seo invece si basa sull’engagement dell’utente e sul Roi. Un approccio in un certo senso più concreto, che si presta alle dinamiche del performance marketing – che consiste nel continuo monitoraggio dei risultati e nel conseguente aggiornamento della strategia – ma anche meno tecnico, data l’importanza che assume qui la partecipazione.

Da questa prospettiva, si assisterà al primato dell’analitycs sulla keyword research, il tutto affiancato da una azione sui social veramente proattiva.

Keyword. Il cambiamento epocale sta avvenendo su questo fronte. Nell’old Seo, come specificato nel paragrafo precedente, un ruolo di primo piano è assunto dalla keyword, mentre nella new seo questo ruolo è assunto dalle keyword. Il nuovo corso prevede quindi l’utilizzo di più parole chiave allo scopo del tutto inedito di puntare sulla “long tail”, ossia sull’insieme più vasto e quantitativamente rilevante delle micro-audience, molto frammentate ed eterogenee. Si tratta di un compito arduo, che richiede assoluta precisione: una cosa è colpire un solo bersaglio e per giunta grosso, un’altra è colpire tanti bersagli, per giunta piccoli. Lo strumento essenziale è l’analytics, un faro utile a comprendere se si è sulla strada giusta.

Content. Il corollario di tutto ciò è la “rivoluzione copernicana dei contenuti”. In un certo senso, non si tratta di un cambiamento improvviso. Anzi, è già stato intrapreso da almeno due anni, ma nel 2015 raggiungerà il suo culmine. Molto semplicemente, i contenuti nella old seo vengono creati per piacere ai motori di ricerca, dunque per rispondere efficacemente all’algoritmo; nella new seo vengono creati per piacere agli utenti. Le interazioni, specie quelle sui social, diventeranno criteri sempre più decisivi.

Linkbuilding. Da sempre importante nel Seo, cambierà in poco tempo i “connotati”. Nella old Seo a contare è la quantità di link che si producono. La qualità è importante, ma è un criterio secondario. Questo ha provocato un fenomeno molto bizzarro: lo scambio link. Nella new Seo, sarà importante – e forse lo è già adesso – la qualità dei link, ossia il rank del sito di destinazione e, particolare non trascurabile, la contiguità semantica tra i due contenuti che sono connessi tra di loro.