Ufficialmente, con il termine “Personal Branding” si indica la capacità di promuovere la propria persona, evidenziando i pregi e ridimensionando i difetti, per raggiungere alcuni precisi obiettivi, che possono essere relazionali o professionali.

Non tutti sanno che il Personal Branding può essere una efficace arma di marketing. Il segreto è semplice: si utilizza una “persona” e la si comunica in modo che il suo posizionamento (ovviamente positiva) possa essere trasferita in un brand o in un prodotto.

Di esempi in merito, è pieno il panorama del business. Tra tutti, però, spicca quello di Richard Branson, il patron del Gruppo Virgin. Attraverso il suo stile intrepido, comunicato in modo eccellente, ha trasferito nei suoi brand la percezione “rock” che in prima battuta riguardava solo lui.

Gli imperativi collegati al Personal Branding sono tre.

  • Produrre lo storytelling. Le storie affascinano, dunque è bene analizzare il vissuto del personaggio e ricavarne delle storie in grado di veicolare un messaggio e soprattutto di colpire l’immaginario collettivo del target.
  • Focalizzarsi su una sola caratteristica. Una regola della comunicazione recita che è bene comunicare un messaggio, e farlo costantemente. Lo stesso vale per il Personal Branding. Un personaggio viene ricordato più spesso e riesce a posizionarsi nella percezione del target solo se quest’ultimo associa al personaggio una caratteristica, e una sola.
  • Comunicare il personaggio come se fosse un brand o un prodotto. Sembra un po’ brutale come metodo, ma è innegabile: affinché il Personal Branding risulti efficace, occorre applicare i principi della comunicazione in genere riservati alle “cose” (brand e prodotto) anche alle persone.

Questi sono i consigli di William Aruda, uno dei più grandi esperti della materia. In un suo famoso libro, “Personal Branding per i Manager“, ha tirato le conclusioni delle sue osservazioni, raggruppando tutti i casi da lui studiato in dodici “tipi” di personal brand, ossia di personaggi. Ecco quali sono.

  • L’aggiustatutto: il guru a cui rivolgersi per migliorare qualsiasi cosa.
  • Il Semplificatore: cintura nera di “per farla breve”.
  • L’Innovatore: un generatore di “idee grandiose e audaci”.
  • Il Ragazzo Prodigio: il giovane talento che lavora a razzo.
  • La Roccia: il capitano che conduce la nave in porto nella tempesta al grido di “ce la faremo”.
  • L’Organizzatore: il project manager dei nostri sogni.
  • Il Mediatore: il membro del team grazie al quale nessuno se ne va sbattendo la porta.
  • Il Negoziatore: freddo come un iceberg, porta a casa risultati che fanno tutti contenti.
  • L’Uomo Network: conosce sempre qualcuno che dovresti conoscere.
  • Il Venditore Nato: non gli è mai capitato un appuntamento sbagliato.
  • Il Guru: l’oracolo sempre disposto a condividere la propria saggezza.
  • Il Giocoliere: non gli è mai caduto un birillo per terra. Mai!