I selfie a molti appaiono come inutili, stupidi, una non necessaria ostentazione. Eppure hanno una loro importanza non solo da punto di vista sociale, ma anche da una prospettiva significativamente legata al marketing. Sono fondamentali nel catturare il sentiment. Questo è quanto emerge da una ricerca della professoressa Gaia Rubera (Dipartimento di Marketing dell’Università Bocconi di Milano).

E’ da molto tempo ormai che le imprese e, in generale, chi fa marketing si rivolge ai social per scrutare il feeling dei clienti (o dei potenziali clienti) nei confronti di prodotti e di brand. Si può affermare che il mondo dell’analisi di mercato si sia spostato su Facebook e co.

Ma se prima la fonte di informazioni era prettamente testuale, e comprendeva post, commenti e così via, oggi stanno acquisendo un’importanza sempre più significativa… I selfie (o LE selfie, per alcuni il termine è di genere femminile). Può sembrare strano, eppure si tratta di un approccio saggio. I brand e i prodotti vengono coinvolti spesso non nei testi, ma nelle immagini. Questo perché la gente preferisce comunicare con le immagini e non più con le parole. Ciò è evidente, se si considera l’ascesa di social prettamente visivi come Instagram. Senza contare, poi, che un brand o un prodotto può benissimo apparire in foto, ma non comparire nel testo associato alla foto stessa.

Ma in che modo i selfie possono essere utili ai marketer che intendono analizzare il sentiment? A spiegarlo è la professoressa Rubera attraverso un articolo pubblicato in “Via Sarfatti 25″, la rivista universitaria della Bocconi. E’ una questione di contesti ma anche di significati. Lo studio degli”autoscatti”, in breve, risponde alla domanda: cosa significa il brand e il prodotto per il consumatore?

Quali significati vengono attribuiti ad esso? Si tratta di quesiti importanti, perché permettono di verificare se vi è identità tra il “comunicato” e il “percepito”, o se piuttosto le associazioni simboliche sanno prendendo direzioni non previste, o generate direttamente dai consumatori.

I selfie, poi, consentono una riduzione dei costi significativa. Ecco perché:

“I selfie permettono di capire in quali situazioni i consumatori utilizzano i prodotti dell’impresa. Tradizionalmente, questi dati venivano raccolti con la ricerca etnografica che richiede a interi gruppi di lavoro di passare settimane (a volte anche mesi) scattando foto e girando video dei propri clienti. Coi selfie, questi dati vengono forniti direttamente, seppure involontariamente, dai consumatori stessi, permettendo un enorme risparmio in termini di costi e tempi”.