Si fa un gran parlare di rottamazione, ma la verità è che l’unica rottamazione efficace è quella di coloro che spontaneamente cedono il proprio posto ai giovani. Questo vale per la politica ma anche per il marketing, ambito in cui i cambiamenti stanno stravolgendo i vecchi modelli. E non è un caso che tra i più consapevoli della necessità di ricambio spicchi uno tra i guru più anziani in circolazione: il leggendario Philip Kotler. Quest’ulimo è intervenuto di recente durante il Philip Kotler Marketing Forum e ha pronunciato alcune dichiarazioni effettivamente sorprendenti. In buona sostanza, si è rottamato da solo.

O meglio, ha affermato che oggi una impresa farebbe bene a sostituire i responsabili marketing di lungo corso con i ventenni. Il motivo di ciò è intuibile, ma comunque fa specie che a dirlo sia Philip Kotler, che ha basato la sua fortuna sull’apparire un guru vecchio e saggio. Il ricambio generazionale appare necessario, e quindi scontato, per un motivo in particolare: il mondo sta cambiando sempre più in fretta, soprattutto il marketing e la comunicazione stanno attraversando un cruciale periodo di transizione. E’ evidente come, in questa prospettiva, i più preparati a livello di mentalità sono i giovani, e non i professionisti che si sono formati qualche decennio fa. E’ una questione di apertura mentale in qualche modo fisiologica.

E’ anche una questione di strumenti. I ventenni di oggi sono nativi digitali, o quasi. Certo, imparare a utilizzare le nuove tecnologie – anche da un punto di vista professionale – è un obbligo. Il problema è che le si può usare anche senza essere totalmente a proprio agio, ma precludendosi a priori delle possibilità. I giovani, che considerano questo mondo come normale, e non il precedente (quello offline), mettono se stessi in condizione di sfruttare, dal punto di vista del business, tutte le opportunità a loro disposizione.

Da qui la consapevolezza da parte di Philip Kotler che a capo dei dipartimenti marketing debbano essere inseriti in misura via via maggiore professionisti giovani, e ovviamente preparati.

Un altro punto sul quale il guru si è soffermato, e che suggerisce una radicale diversità tra il marketing di oggi e quello del passato, è la questione della corporate social responsability e del marketing etico. Il problema è che il marketing deve inseguire il pubblico e oggi il pubblico va in una direzione: quella del rispetto dell’ambiente. E’ importante, praticamente irrinunciabile, per un azienda agire esprimendo quei valori, e nella costruzione dei propri prodotti e nel momento in cui vengono comunicati.