Educare il cliente. Spesso si è sentito parlare di come fare per poter abituare l’utente a comportarsi in un certo modo, qualcuno ci è riuscito, per esempio basta guardare le grandi catene di Fast Food ed anche qualche multinazionale.

Quando vai da Burger King, KFC, McDonald’s entri in questi ristoranti e non ti aspetti che ti puliscano il tavolo o che ti prendano l’ordinazione, ti alzi prendi quello che vuoi mangiare, torni al tavolo, mangi e poi sparecchi pure. Ecco, questo è abituare il cliente.

Anche Ikea ha creato un sistema educativo molto interessante, tu compri i mobili e te li porti da solo a casa e te li monti anche. Si abitua il cliente sostanzialmente per ottimizzare e dar l’impressione che si stanno facendo le cose meglio, quando invece il brand da parte sua ha solo un ruolo, ad esempio McDonald’s: preparare da mangiare e prendere l’ordinazione al bancone.

L’educare in cliente in se può essere un processo interessante, ovviamente quando ha veramente senso. E’ inutile dire che un ristorante tradizionale, restando in tema, non funzionerà mai un sistema come quello di McDonald’s, come del resto non funzionerà mai questo tipo di metodo in una pizzeria.

Ma in cosa consiste educare il cliente e quando ha realmente senso?

Sostanzialmente possiamo rispondere a queste due domande in questo modo:

  • Evangelizzare per convincere: questa forma di educare è particolare in quanto consiste nel convincere il cliente ed a formarlo allo stesso tempo. Questo capita tutti i giorni con chi vende online, un grandissimo esempio sono i pionieri dell’e-commerce, questi hanno dovuto informare l’utente, convincerlo ed educarlo a comprare online.
  • Educare per ottimizzare: questo è un altro tipo di tecnica per educare il cliente, in questo caso viene fatta per risparmiare sui dei costi. Ecco, qui è valido l’esempio di McDonald’s che obbliga i consumatori a prendere da mangiare, a svuotare il tavolo ed anche di fare la raccolta differenziata.

Educare il cliente ha senso se sei capace di ottimizzare i processi informare l’utente, il livello di interazione ha un ruolo molto importante, gioca sostanzialmente un ruolo fondamentale nel processo di educazione. Inoltre è bene evidenziare che il consumatore per essere educato ha bisogno anche di una prova sociale,un vero motivo.

Educare il cliente sì, ma non basare il tuo business solo su questo

Potrebbe essere una grande scelta intraprendere la strada dell’educazione del consumatore, ma basare tutto su questa potrebbe essere un grandissimo rischio. Non puoi conoscere le reazioni delle persone e quindi se qualcosa va storto potrebbe esserci un problema, potrebbe essere sostanzialmente controproducente.

Al cliente non piace sentirsi dire quello che deve fare, soprattutto se paga, quindi bisogna essere attenti e trovare il giusto modo di educare il cliente. Questo processo di educazione può durare anche un anno, o più, ma se tutto è stato fatto correttamente allora l’esito sarà incredibile.

Per spingere il cliente a fare qualcosa deve esserci un valore alla base, qualcosa che va oltre il guadagno. Sostanzialmente al consumatore piace sentirsi dire “Non farlo per noi, ma fallo per salvare il pianeta” o messaggi di questo genere… in ogni caso prepara sempre un piano B perché se fracassi almeno puoi rialzarti. Insomma, hai bisogno di usare delle tecniche di persuasione e proprio per questo ti consigliamo di dare uno sguardo a questo corso di Matteo Santiloni: I segreti della persuasione.

E tu cosa ne pensi di questo processo di educazione del cliente?