La predilezione di Google per i contenuti e una strategia che metta in sinergia social network e blog sono uno strumento efficace per le aziende che vogliono farsi pubblicità. Perché? Ne abbiamo parlato con Roberta Camuffo, Responsabile Web e Copywriter in JTP Informatica s.r.l.

Ciao Roberta. Chi sei e cosa fai?

Sono un ingegnere informatico con formazione classica. Da oltre 10 anni programmo interfacce utente. Ho iniziato con interfacce di apparecchiature elettroniche per poi passare alle interfacce web. Ma mi piace moltissimo scrivere e quindi i miei lavori hanno sempre una buona dose di copywriting, così riesco a dare umanità all’aspetto informatico del mio lavoro. Sono responsabile web dell’azienda JTP Informatica srl di Mestre e mi occupo di sviluppo siti web e-commerce e copywriting.

Il percorso di cambiamento intrapreso da Google verso l’approccio semantico quali sfide impone ai Digital Strategist?

Come web developer che si occupa di usabilità e di contenuti per il web, non vedo l’approccio semantico come una sfida ma piuttosto come un consolidarsi del mio modus operandi: il copywriting è parte integrante di un sito web ben progettato e “utente-centrico”, la semantica è l’espressione dell’aspetto più naturale dell’essere umano ossia il suo linguaggio, il suo modo di esprimersi e di comunicare. Google non fa altro che tentare di imitare quello che fanno gli uomini naturalmente quando si esprimono per cercare ciò che serve loro.

Le esigenze della SEO rappresentano una sfida o una opportunità per chi vuole fare Copywiting?

Per me entrambe le cose. Anche perché mi piace farlo. Come dicevo prima, quando progetto un sito a misura di utente penso sempre all’utente e scrivo i testi con questa visione. Quindi non la vedo come un’esigenza ma come una necessità. Ecco, posso dire che questo è il mio segreto per un copywriting a prova di lettore.

E’ più facile fare Copywriting oggi di quanto non lo fosse cinque o dieci anni fa?

Dieci anni fa si usava la carta e c’erano prevalentemente i giornalisti offline che facevano copywriting. Io li ammiravo e volevo essere una di loro ma non era facile entrare in una redazione (essendo donna soprattutto). Poi il web ha cambiato le cose e ha dato la possibilità a chiunque di potersi esprimere. Il contro è rappresentato dagli innumerevoli copia e incolla, la difficoltà a tutelare i propri testi originali e la diffusione di contenuti spazzatura. Se si tiene conto di tutto questo, la risposta per me è che le difficoltà sono maggiori.

Qual è il percorso formativo più efficace per diventare copywriter in Italia?

Sicuramente l’esperienza. Scrivere tanto e rileggere e correggere. Ugualmente importante è leggere molto. Qualsiasi testo sul web scritto da professionisti dà sempre nuovi stimoli e nuovi spunti. La conoscenza, intesa come cultura, è la base imprescindibile per poter scrivere dei buoni contenuti.

Che ruolo ha oggi il blogging nelle strategie digitali? E’ centrale o ha ceduto il passo ad altri Social Media?

Blog forever! Per mia esperienza è uno strumento potentissimo se utilizzato secondo una strategia e un piano di pubblicazione. Un blog buttato lì non serve a niente ma un blog legato al sito web da cui partono gli articoli diretti ai social media è un vero tesoro per attirare traffico e promuovere la brand identity. I social media non sono nostri e di tutto quello che pubblichiamo lì dentro noi non siamo padroni. Il blog sul sito invece è la nostra casa.

Qual è l’impatto nelle strategie digitali della battaglia tra Google e Facebook per il dominio delle notizie?

Per mia esperienza i due colossi sono differenti e vengono utilizzati in modo differente. Forse siamo noi web marketer che li consideriamo collegati quando vogliamo fare advertising mentre gli utenti veri e propri, ignari di tutte le tecniche e le strategie, utilizzano Google per cercare ed informarsi e Facebook per svago e noia. Quindi i due diversi modi di fare advertising sono in effetti diversi e vanno utilizzati in sinergia secondo una strategia pianificata. Se per impatto si intende quanto dedicare all’uno e quanto all’altro, penso che questo dipenda dal budget e dagli obiettivi. Chi ha un blog dovrebbe utilizzarlo per scrivere le notizie da condividere su Facebook ma anche ottimizzare gli articoli perché si posizionino nella SERP secondo le parole chiave prescelte. Si deve anche tener conto di quali notizie scrivere in base al target della pagina Facebook. Anche in questo caso è fondamentale la sinergia nell’ambito di una strategia.

Qual è la percezione delle aziende rispetto al web? Permangono ancora limiti nella mentalità degli imprenditori?

Il territorio in cui lavoro (Veneto) è costellato di piccole realtà molto legate alla mentalità rurale e alle tradizioni. Ci sono aziende illuminate e professionisti molto in gamba ma prevalentemente la situazione è questa. Investire nel web resta una questione di rilevanza minore.