L’e-learning sta avanzando in Europa, che in questo campo è seconda solo agli Stati Uniti. Sta avanzando, seppur con qualche difficoltà, anche in Italia. E’ quanto emerge dall’ultimo studio di Ambient Insight, società di ricerca specializzata nel tema della formazione. Grazie allo studio si evincono i motivi – evidenti – per cui l’e-learning può essere considerata come la nuova frontiera della formazione.

A incidere è sicuramente la possibilità di declinare l’e-learning ad alcune dinamiche “avveniristiche”, come la gamification. Imparare divertendosi è molto più semplice, e soprattutto possibile proprio grazie a questa tipologia di insegnamento. Nello studio, infatti, si legge: “Da una parte osserviamo l’utilizzo di forme ludiche per un apprendimento più efficace, dall’altra c’è un’integrazione crescente dei social network con le attività di formazione, per favorire il confronto tra colleghi”.

L’e-learning è protagonista di una certa ascesa anche in virtù della sua flessibilità. Rappresenta una metodologia autonoma, senza dubbio, ma funziona bene anche metodologia di supporto. Il nuovo modo collabora con il vecchio modo, che è caratterizzato dalle lezioni frontali. Ancora lo studio afferma: “Le piattaforme digitali vengono usate per integrare le lezioni frontali in aula e la formazione on the job con esercitazioni, webinar, approfondimenti”.

Certo, attorno all’e-learning gravita la disinformazione, soprattutto quella che suggerisce una associazione, tutt’altro che realistica, tra formazione digitale e formazione a basso costo, e per questo di cattiva qualità. “L’utilizzo della formazione online è in costante aumento anche per l’idea che questa sia più accessibile e meno costosa. In realtà, se si vuole un’offerta di qualità non si dovrebbe avere una significativa riduzione dei costi”. 

Il vero motivo per cui l’e-learning è in crescita risiede nel fatto che è percepito sempre di più come un elemento strategico. E’ l’ora di puntare sul capitale umano, visto che su questo terreno (questo, o il costo del lavoro) si gioca la grande battaglia per la conquista dei mercati globali. E ciò vale tutti, grandi e piccoli (l’export è appannaggio anche delle imprese di dimensioni ridotte).

Non è un caso, quindi, che il 63% delle imprese in Italia abbia integrato i loro corsi di formazione con lezioni online già tra il 2008 e il 2011. Anche il giro di affari dell’e-learning presenta numeri incoraggianti: si parla – per l’Europa – di 7 miliardi di euro durante tutto il 2013 e di una stima per il 2016 di 8,5 miliardi, con una crescita anno su anno del 6-7%. Anche se, c’è da dire, il tasso di crescita maggiore lo fanno registrate i paesi emergenti. In Asia e America Latina si parla di un ritmo di crescita che va dal 15 al 20%.