Ogni anno nel nostro Paese si sprecano circa 27 chili di cibo a persona, per un totale di 454 euro all’anno per famiglia. In ambito domestico, lo spreco riguarda mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% del pesce, il 28% della pasta e del pane, il 29% delle uova, il 30% della carne e addirittura il 32% dei latticini.

Numeri allarmanti, quelli di cui sopra, che hanno condotto gli esperti di AdiAssociazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, a redigere un decalogo con alcuni consigli anti spreco che desideriamo ora condividere con voi.

Per ADI, ad esempio, consiglia di iniziare a fare una lista delle cose da acquistare, ponderandola sulle reali esigenze, e seguendo la stagionalità e l’origine del prodotto, preferendo dunque i prodotti locali a filiera corta, soprattutto per quanto attiene frutta e verdura. L’associazione ricorda inoltre di riporre la spesa in modo corretto e nel ripiano adeguato del frigo, congelando i prodotti per poter prolungare la durata nel tempo e mantenerne la freschezza.

Ancora, è suggeribile mantenere pulita la dispensa, utilizzando contenitori rigidi per la conservazione di alimenti come la pasta e la farina. Indispensabile è un’attenta lettura delle etichette nutrizionali, facendo cautela alle scadenze e al significato reale dei termini. Fate sempre attenzione alle quantità del cibo quando si cucina, evitando di realizzare delle porzioni troppo ampie, che finirebbero inevitabilmente nel cestino della spazzatura.

Ricordate ancora di effettuare una periodica buona manutenzione di frigo e fornelli, riutilizzando gli alimenti avanzati e gli scarti alimentari con nuove ricette. Infine, praticate il foodsharing: se il cibo è troppo e non si può né congelare né riciclare, condividetelo con gli amici e con i vicini di casa.

Insomma, un minimo di concentrazione in più da parte di tutti quando si effettua la spesa e quando si cucina, potrebbe permettere una corposa riduzione degli sprechi. Un tema che con il passare degli anni diverrà sempre più importante, e con il quale tutti noi dovremmo prima o poi fare i conti: secondo la Fao nel 2050 la popolazione crescerà fino a toccare quota 9 miliardi, e la produzione agricola aumenterà del 60%. Se tuttavia non si comincia a eliminare gli sprechi, il rischio è che l’incremento della produttività possa essere ben poca cosa rispetto alle reali esigenze…