Sky Italia chiude il primo trimestre dell’anno con numeri contrastanti, in grado – tuttavia – di poter essere analizzati compiutamente in un’ottica tendenzialmente positiva. Se è infatti vero che nel periodo gennaio – marzo 2015 i ricavi della società sono leggermente calati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è altrettanto vero che gli abbonati rimangono sostanzialmente stabili a quota 4.746.000 unità, contro quota 4.734.000 unità a dicembre e contro 4.704.000 unità a settembre: una lenta progressione che permette al gruppo di poter continuare a operare nel difficile contesto italiano con una posizione di grandissima rilevanza.

In aggiunta a quanto sopra, Sky Italia può guardare al futuro con rinnovata fiducia anche in virtù della diversificazione della propria offerta. Entro il mese di giugno verrà infatti lanciata la nuova versione di Sky Online, nella speranza di replicare l’interesse riscontrato in Germania e nel Regno Unito, dove la nuova piattaforma è stata lanciata con una sostanziale novità: se infatti finora l’offerta di Sky online era riservata ai non abbonati a Sky, che potevano godere dei contenuti in streaming su tablet o pc, ora Sky online si propone a tutti i device e – attraverso un piccolo box (dal costo orientativo di 20 euro) – consente anche la disponibilità della piattaforma sulla tv di casa (che, in ultima istanza, si trasforma dunque in una sorta di smart tv).

Per quanto ovvio, difficilmente il servizio di Sky online andrà a contrastare quello tradizionalmente offerto dal gruppo di Murdoch. L’obiettivo è infatti proprio quello di presidiare un target di clientela finora non interessato in misura elevata dalle attività di Sky (e invece ben presidiato dai servizi di Netflix, Google o Amazon).

Ad ogni modo, tornando ai risultati conseguiti da Sky in Italia, il primo trimestre ha condotto i ricavi del consuntivo dei nove mesi a quota 2,05 miliardi di euro, in flessione dell’1,1% rispetto al periodo luglio 2013 – marzo 2014. In tal proposito, giova ricordare come i primi sei mesi (luglio 2014 – dicembre 2014) erano stabili, e come la flessione si sia pertanto manifestata proprio nel corso del primo trimestre del nuovo anno. I profitti operativi sono risultati in netta crescita, con uno sviluppo del 12,5% a quota 58 milioni di euro.

Sostanziale soddisfazione è stata espressa invece per quanto concerne la prestazione degli abbonati, con un aumento di 12 mila unità che rendono il terzo trimestre fiscale il migliore degli ultimi tre anni. Merito probabilmente della recente campagna marketing e delle nuove offerte integrate con le altre nazioni.