In un mondo in cui i corpi intermedi stanno progressivamente perdendo importanza, e i rapporti con i superiori – o i potenziali superiori – stanno diventando sempre più diretti, è in ascesa il concetto di Personal branding. Il termine dice tutto: si tratta di un insieme di tecniche che hanno lo scopo di porre l’individuo come oggetto comunicato, e quindi soggetto delle dinamiche del marketing e dell’advertising che trasformano un prodotto in un prodotto venduto (o fruito).

Tutti nel proprio piccolo, magari senza accorgersene, si sono cimentati almeno una volta nel Personal branding. Anche una banale lettera di presentazione a un potenziale datore di lavoro può essere coinvolte in dinamiche particolari. C’è qualcuno, però, che si approccia al Personal branding in modo professionale, o tenta di farlo. In genere, si impiegano parecchie risorse fisiche e mentali. Non è facile vedere se stessi alla stregua di un prodotto, e quindi in maniera estremamente oggettiva.

A questa difficoltà si aggiunge un altro tipo di difficoltà, squisitamente tecnica. Se si vuole comunicare se stessi, serve una piattaforma, un pulputo. E questa in genere è rappresentata da un blog o da un sito. Strutturare un blog e un sito non è un gioco da ragazzi: sono necessarie competenze e spirito di programmazione.

La buona notizia prende il nome di Branded.me. E’ un sito che serve a… Creare siti. E non siti qualunque, bensì “personali”. Il bello è che lo fa in automatico. Se vi state scervellando per pianificare spazi e contenuti del vostro sito personale, avete trovato la soluzione.

Il meccanismo è piuttosto semplice: si inserisce il link alla propria pagine Linkedin e poi è il sito stesso a disporre dei contenuti, sulla base di modelli preimpostati. Ovviamente, l’utente può in seguito modificare qualsiasi parametro del sito appena “sfornato”.

Si tratta sicuramente di una ottima opportunità. Anche perché il Personal branding è oggi diventato indispensabile, se si vuole competere in modo degno – e soprattutto diretto – nel mondo del lavoro.

E’ di questa idea Andrea Boscaro, consulente digitale e autore del libro “Tecniche di Web Marketing” edito da Franco Angeli.

“In un mercato del lavoro così liquido come quello in cui viviamo, ciascuno di noi è un “marchio” e la sfida del “personal branding” può essere colta grazie alla cura con cui vogliamo emergere in un ambiente rumoroso, ma anche ricco, quale Internet è. Questa cura deve partire fin da ragazzi. L’attidudine delle giovani generazioni a districarsi agevolmente nella Rete con dispositivi e contesti digitali deve infatti accostarsi alla consapevolezza che le tracce che lasciamo di noi online ci accompagneranno per sempre e dovremo perciò acquisire consapevolezza delle opportunità”.