Quando si sente parlare, genericamente, di “comunicazione”, la nostra mente corre istantaneamente a valutare il linguaggio tradizionale, verbale, quale strumento comunicativo di riferimento. Ne consegue che fin troppo frequentemente si sottostima l’importanza degli altri “elementi” che vengono utilizzati sempre (anche se non ce ne accorgiamo!). Ma quali sono questi elementi? E perché il loro peso è spesso preponderante?

Gli strumenti di comunicazione non verbale più comuni sono il tono di voce, la gestualità, la posizione del corpo, la mimica facciale, il sorriso, il contatto degli occhi, i supporti visivi e… tanto altro ancora. Strumenti eterogenei e dalla diversa personalizzazione, che prima dell’avvento delle parole rappresentavano l’unica forma di comunicazione: con il passare dei secoli, l’uomo – nella sua evoluzione linguistica – ha preferito abbandonare gradualmente l’attenzione sul linguaggio non verbale per dedicarsi a quello verbale. Ma questo, naturalmente, non significa che la comunicazione non verbale sia uscita dalla sua sfera di rilevanza comunicativa.

Fin dai primi studi degli anni ’60 dello scorso secolo, infatti, è emerso che ancora oggi la comunicazione non verbale assume – all’interno di una normale comunicazione – il peso preponderante in relazione alla ricezione del messaggio, in termini di efficacia comunicativa: il peso del linguaggio non verbale è infatti pari al 55%, mentre un altro 38% sarebbe ascrivibile alla sola manipolazione del tono di voce. L’importanza delle parole è dunque limitata al 7%.

Dunque, la comunicazione non potrà che essere rappresentata da due elementi di influenza:

  • cosa diciamo: ovvero, il contenuto del messaggio
  • come lo diciamo: ovvero, come elaboriamo il contenuto del messaggio attraverso tono di voce e linguaggio non verbale.

Ebbene, sebbene possa superficialmente apparire inusuale, il “cosa diciamo” ha un peso inferiore di 13 volte il “come lo diciamo” (7% vs 93%).

Che considerazioni di sintesi possiamo trarre da quanto sopra? La valutazione è presto detta: un messaggio diffuso da un oratore imbalsamato e poco attento a creare il giusto feeling con l’audience sarà scarsamente efficace dal punto di vista comunicativo.

Dunque, nella gestione delle vostre leve comunicazionali, fate grande e maggioritaria attenzione a “come dite”, oltre che a “cosa dite”!