Si fa presto a dire social media marketing. Apparentemente, non esiste una strada, bensì molte. Il motivo di ciò va rintracciato nel fatto che questa disciplina, se si può chiamare così, è nata relativamente da poco. Regole, raccomandazioni, strategie e tattiche non si sono ancora radicate. Sicuramente, non si sono radicate come il marketing puro e semplice, magari offline, che è praticato da decenni.

E’ ovvio che in questo panorama così eterogeneo gli addetti ai lavori vogliano vederci chiaro. Una mano in tal senso può essere data da Simply Misured, una società di statistica che realizza sondaggi sul mondo della comunicazione, dell’advertising, del marketing. L’ultimo report ha indagato sulla percezione che i più grandi responsabili marketing hanno del rapporto con i social, e ha individuato il percorso che viene utilizzato più frequentemente dai “vincenti”.

Cosa ne emerso? In primo luogo, è risultata evidente la necessità di integrare le strategie di social media marketing con tutte le altre attività digital. Una conclusione abbastanza scontata, a dire il vero, dal momento che la coerenza tra le varie attività è una costante del rapporto – di qualsiasi tipo, quindi anche pubblicitario – tra azienda e cliente. Non è scontato però che sul fronte digital la coerenza rappresenti un elemento ancora più importante, dal momento che l’interazione con gli utenti è più assidua, e il rischio di sbagliare è quindi più alto. Insomma, occorre prestare la massima attenzione.

Per il resto, sono emerse le tre figure chiavi che risultano indispensabili per condurre delle efficaci attività di social media marketing.

  1. Strategist. E’ colui che pianifica le attività. E’ irrinunciabile in quanto capace non solo di decidere il da farsi, ma di farlo in assoluta coerenza con le altre attività digital. Funge, ovviamente, anche da coordinatore tra le altre figure.
  2. Analyst. La più grande novità che la rivoluzione digital ha apportato non è la capacità di interazione orizzontale, bensì le infinite possibilità di misurazione. Qualsiasi attività può essere misurata e può essere origine di dati. Da questo punto di vista, è ovvio che la mole di informazioni – preziosissime – è così imponente da imporre la presenza di un buon analyst.
  3. Manager. E’ colui che cura la fase operativa, che mette in pratica la strategia e completa la filiera dell’attività. Il suo ruolo è di primo piano perché è la figura più vicina all’utente, ed è il primo ad poter intuire un cambiamento nell’atteggiamento del target.

Altre figure importanti sono il direttore, che coordina le tre figure (a volte sostituito dallo stretagist), e il community manager, che è una specializzazione del manager. Ovviamente, quest’ultimo si occupa di gestire la community.